martedì 1 luglio 2008

RADICI


Che cosa mi ha spinto ad andarci Pà….il senso d’appartenenza alla propria terra? Il sapere e vedere dove nascono le mie radici? L’annusare e respirare la stessa aria, gli stessi che hai annusato e respirato tu? O semplicemente perché…
Non lo so, non so darmi una risposta….e sinceramente non voglio neanche saperla!!!!!

Scusi per Castelguglielmo?...........................ok grazie!
…..adrenalina che sale….. J
…Sono arrivato in piazza e c’era un posto libero per parcheggiare…IL MIO!....parcheggio, scendo…caldo! Due persone mi guardano, (presumo avessero all’incirca la mia età) fermi, come se mi stessero aspettando…da tempo!
Ciao, scusate sapete dirmi dove posso trovare la via Umbertiana? “L’è questa!” …Vabbè ve lo dico…sto cercando la cascina campagnola, vi è nato mio padre e vorrei….si sono subito mobilitati, manco a “chi l’ha visto”…Mentre uno telefonava al padre, l’altro mi diceva che stava andando in comune e che li mi avrebbero sicuramente aiutato.
Il padre non rispondeva, era in pennica…dopo 3 tentativi…”papà, a ghè chi uno chel se ciama e che il papà se ciama…ah, lo conoscito?...dise chel viveva e a ghà lavorà in tea cascina…ok, vaben vaben…” Digli se esiste ancora la cascina….”la esiste ancora? Si?....ndela?...a ok a ghò capì, vaben ciao”
“La esiste ancora” mi disse con un sussulto tendente all’esultanza.
Sei un grande, grazie!
Mentre l’altro, zoppicando vistosamente, (presumo che la menomazione fosse da attribuire ad un incidente in moto) mi accompagna in comune…”L’ha fatta anche mio cugino questa ricerca”.
….mancavano 10 minuti alla chiusura…
Buongiorno, sto cercando il civico giusto della cascina campagnola, mi han detto che esiste ancora…
Da li la ricerca!!....ho visto il certificato originale di nascita di mio padre scritto con il pennino, il certificato di matrimonio di mio nonno e mia nonna consumato dal tempo…
Posso averne una fotocopia? “No, mi spiace, non dovrei neanche farteli vedere questi documenti”….fammeli toccare….”va bene”…oltre ad annusare e respirare, ora toccavo, palpavo le mie radici…mentre l’impiegato su un foglio scriveva…scriveva…”Ecco, tieni!”….i nomi e cognomi dei miei bisnonni, o se preferite i nonni di mio padre.
Grazie, gli strinsi la mano non so per quanto tempo…uscii dall’ufficio…guardai l’orologio…le 12.30…guardai la locandina degli orari…la chiusura era alle 12.00…GRAZIE!

Mi sono seduto al “bar Centrale”, in piazza, fuori, ordinai un panino al salame e un bicchiere di vino…rosso! (l’unica cosa che non c’entrava un cazzo in tutto il contesto era che i gestori erano cinesi, ma più di tanto non ci feci caso)
Mentre aspettavo l’ordinazione, il mercato stava sbaraccando e lì, entrai in una sorta di trance…

Improvvisamente i colori si persero ed entrai in un contesto bianco e nero…
Vidi mio padre, giovane, che si rollava una sigaretta…in piazza c’era la festa del paese e parlava, rideva con i suoi amici. Rideva…parlava…e fumava…
“Il panino e il losso!” mi riportarono alla realtà!
Mentre mangiavo mi accorsi che la gente poco alla volta si alzava dalle sedie e se ne andava….Perchè se ne stanno andando tutti?...Boh!.................
Mi accorsi improvvisamente che stavo piangendo…non so da quanto tempo ma piangevo, piangevo e singhiozzavo come un bambino….ecco perché la gente si alzava e se ne andava! Beh, problemi loro!

Pagai il conto e me ne andai. Una volta salito in macchina mi diressi alla ricerca della cascina, sulla via Umbertiana che costeggia il canal bianco. Dopo la prima curva….NAAAAAAA, una cascina dietro l’altra, i numeri civici in molte cascine non c’erano più….arrivai fin quasi al paese successivo…tornai indietro…scesi dalla macchina…
1°informazione:
…un ciclista intento ed impegnato nel suo kilometro lanciato…
Scusiiiii?!....tirò un’ inchiodata…tornò indietro….ma non sapeva quale fosse la cascina! (penso che se lo avessi fatto a milano, qualsiasi ciclista mi avrebbe mandato a fare in culo!)
Ripercorsi la strada da dov’ero venuto e l’occhio si posò su una cascina…sentivo che era lei, ne ero certo, ma non sicuro al 100%

2°informazione:
…un contadino sul trattore…
Scusi!....si fermò, spense il trattore e scese. Ancor prima di spiegargli il tutto mi stringe la mano sorridendo, contraccambiai al sorriso e iniziai a parlare…”la cascina dovrebbe essere quella là ma aspetta che chiedo conferma a mio padre”…..inchia era in pennica anche lui… J (quando mi incaponisco su una cosa, divento un rompicoglioni di prima categoria)
Beh, dopo 10 minuti mi trovavo a parlare con la madre, il padre, penso il cognato e il ragazzo del trattore……alla fine ognuno diceva la sua ma solo negli occhi del padre vedevo più convinzione. Me lo caricai in macchina e andammo dai contadini della cascina affianco per sapere se potevo varcare il cancello della “mia” cascina! Mi diedero il benestare , riportai indietro il brav uomo e ritornai alla cascina. Aperto il moschettone della catena che teneva unito il cancello arrugginito a 2 ante, mi diressi verso la cascina ormai abbandonata da tempo!
L’aia era piena di sterpaglie, mi fermai in prossimità dell’ingresso…feci una panoramica a 360° e…i colori si persero ancora e tutto divenne bianco e nero! Tranne una cosa…un papavero rosso! (ero piombato in un quadro di Van Gogh?)
Chiusi gli occhi e lo rividi, stavolta bambino, che giocava e lavorava! Non piansi più, anzi, sorridevo….ridevo…
Improvvisamente ho avvertito che mio padre non era nato li, lo vedevo ridere, giocare, lavorare, ma quello non era il suo posto natio….
Prima di andarmene staccai un pezzo di muro della cascina e me lo portai via!!!!

Tornato a casa lo salutai, lo abbracciai e gli raccontai tutto….gli diedi il pezzo di muro e il foglio con i nomi dei suoi nonni….quel pezzo di muro ora è sul balcone vicino un biglietto: “ricordo della cascina campagnola in Castelguglielmo (Rovigo 02/05/2008. Scritto da mio padre.
Mi disse che casa sua non era la cascina, lui ci lavorava, giocava. La casa natia c’è ancora ma sinceramente non sapevo dov’era,
quella dove visse venne abbattuta per allargare il canale…

EMOZIONI TRAVOLGENTI!!!!!!!!!!!!!!!!

P.S. Nel panino al salame e nel bicchiere di vino rosso non c’era nient’altro che….un panino al salame e un bicchiere di vino rosso….rosso papavero!

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